In questo articolo vorrei trasmettere l’importanza della corretta gestione delle pompe per filtropressa il cui funzionamento corretto dipende da come vengono gestite durante la fase di filtrazione.
Questa analisi vale comunque anche in tutti quei casi in cui si ha un trasferimento di fluidi in pressione.
Questo argomento è già stato introdotto in questo articolo.
Abbiamo infatti visto come durante la fase di filtrazione sia importante adattare la pompa alle richieste del filtropressa, chiaramente in termini sia di pressione che di portata.
Le pompe a pistone o pistone/membrana di Autemi srl dotate di sistema a risparmio energetico E.S.S. sono in grado di comportarsi in questo modo.
Questo è reso possibile grazie alla particolare soluzione tecnologica applicata alla centrale idraulica che comanda appunto la pompa di alimentazione.
Tuttavia, questa soluzione concettuale la si può traslare anche alle pompe a pistone o a pistone membrana a comando meccanico – quindi per intenderci la serie Libra.
E’ infatti possibile equipaggiare una semplice pompa a pistone a comando meccanico con un inverter che vada a modulare il regime di rotazione del motore a seconda del valore di pressione letto con ad esempio un trasduttore di pressione con un segnale 4-20 mA.
In questo modo si può modulare la portata una volta che si raggiunge la pressione desiderata, programmando opportunamente l’inverter.
Adottare questa soluzione è importantissimo anche per aumentare la vita utile della pompa, infatti, oltre ai benefici che abbiamo appena visto in termini di risparmio energetico e modulazione della portata, così facendo, nelle eventuali ripartenza della pompa posso evitare bruschi avvii in pressione.
Supponiamo che durante la fase di fine filtrazione, la logica della filtropressa imponga alla pompa di fermarsi al raggiungimento di una determinata pressione e la faccia ripartire ad un altro valore di pressione (che sarà comunque alto e vicino al fine filtrazione): con questa modalità di ripartenza evitiamo dei bruschi colpi alla pompa in quanto diversamente la ripartenza sarebbe abbastanza brusca perché ad elevati valori di pressione.
Questi attacca e stacca prolungati e con valori di pressione alti, possono provocare danni alla pompa se ripetuti costantemente, spesso se l’operatore ha settato i valori di pressione di start e di stop molto prossimi.
Tale comportamento è fisiologico a qualsiasi pompa a pistone a comando meccanico che non sia comandata da inverter.
Il consiglio è quindi di dotare la pompa di un inverter e legare la variazione del regime di rotazione del motore all’andamento della pressione di filtrazione.
Un’alternativa può essere costituita dall’utilizzo del soft starter: in questo modo la ripartenza avviene in maniera appunto graduale, evitando i bruschi colpi all’avvio della pompa, che possono danneggiare gli organi di moto, anche se non si risolve il problema del contenimento energetico per diminuzione della portata.
Per esperienza personale, ho visto parecchie pompe per filtropressa il cui funzionamento è stato gestito male durante le ripartenze.
Queste macchine duravano pochi mesi, mentre una volta sistemata la gestione, sia come logica di funzionamento che come inserimento dell’inverter hanno continuato a funzionare diversi anni con la sola manutenzione programmata.
Ti è piaciuto questo articolo?
Vorresti scaricare GRATUITAMENTE il nostro e-book sulle filtropresse a piastre e sulle pompe di alimentazione dove è compreso l’intero articolo oltre a molti altri contenuti? Clicca qui e vai alla pagina del download!